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PRESENTATO OGGI "RITRATTI DI DONNA"

Il prefettoIl Sindaco

Con l'Inno Nazionale eseguito dagli alunni dell'I.C.è stato accolto il Signor Prefetto di Brindisi, Dott. Annunziato Vardè che ha presieduto stamattina la presentazione della prima pubblicazione del Comune di Erchie "Ritratti di Donna" di C. Petarra - L. Tondo - D. Bellanova,sottolineando nel suo intervento il significato dell'evento e delineando aspetti indisoensabili per trasformare i bisogni in priorità. Dopo i saluti del Sindaco il Comandante dell'Arma dei Carabinieri Provinciale Colonnello Nicola Conforti ha testimoniato l'indispensabile operato svolto sul territorio a tutela della legalità e al contrasto di ogni forma di violenza. Il Dirigente Ufficio VIII USR BR Dott. Vincenzo Melilli ha ribadito l'importanza della sinergia interistituzionale nel raggiungimento degli obiettivi. Il lavoro è stato supervisionato dalla Professoressa Maria Mancarella, sociologa, psicologa, presidente dell'Osservatorio Donna dell'Università del Salento di cui è docente dell'insegnamento di Sociologia Generale e della Famiglia, che ne ha scritto la prefazione.  L'Assessore alle Pari Opportunità Chiara Saracino e la Presidente della Consulta delle Donne hanno illustrato il percorso che ha portato alla pubblicazione. Il tavolo è stato condotto dal Dott. V. Sardiello. 

L'incontro così intenso non ha permesso di approfondire adeguatamente il volume da parte degli autori. E' programmato appuntamento aperto ai cittadini per esporre chiaramente le tematiche affrontate nel libro.

BenvenutI a Erchie

ERCHIE: UN PAESE TRA TERRA E MARE


Erchie è un piccolo borgo di antico fascino che conta circa 9000 abitanti, situato nell'entroterra centro-settentrionale della Penisola Salentina che sorge a breve distanza dal Mar Ionio e confina con Lecce e Taranto. Simbolo del paese è il Suo stemma ove sono raffigurati Ercole - esempio di forza fisica e morale, che lotta contro le difficoltà della vita e le supera - e gli occhi , emblema di luce e verità , di Santa Lucia, - donna forte negli ideali, nel sentimento e nel sacrificio, che ha rinunciato alla sua stessa vita per difendere i propri ideali: questo sono i cittadini di Erchie e, in fondo, il continuo evolversi di un paese lo si riconosce proprio dalla sua popolazione, testarda ma comprensiva, forte e coraggiosa, vera, generosa e solidale.

UNO SGUARDO NEL SOCIALE: ASSOCIAZIONI E SOLIDARIETA'

Che gli ercolani siano persone di grande senso di responsabilità sociale , con una grande disponibilità verso chi ha bisogno lo dimostrano le tante azioni di solidarietà.
Numerose sono le associazioni che si organizzano per il bene comune spaziando dalla solidarietà alla cultura, dalla musica, dalla promozione territoriale alla tutela dell'ambiente. Molte le intelligenze che mettono a frutto produzioni letterarie in prosa e versi; tante le eccellenze che distinguono i nostri ragazzi in campo scolastico e accademico, nell'arte, nella musica, nel calcio, nel canto.

SPAZIO ALLA CULTURA: ARTE & MUSICA

Molte le intelligenze che mettono a frutto produzioni letterarie in prosa e versi; tante le eccellenze che distinguono i nostri "cervelli"i in campo scolastico e accademico, nella pittura, nella danza , nel canto , nella musica, nello sport. Disponibile una fornita Biblioteca Comunale.
Tanti gli eventi organizzati dal Comune e dalle Associazioni che vi aspettano tutto: celebrazioni di l'anno giornate a tema nazionali e mondiali, presentazioni di libri, convegni ed eventi formativi, eventi natalizi aperti dalla storica Fiera di Santa Lucia del 13 dicembre, i Carri Allegorici del Carnevale. Imperdibili il falò e le Mattre di San Giuseppe del 18 e 19 marzo, la Festa di Santa Lucia ricorrente il secondo giovedì dopo Pasqua, la Festa di S. Irene, Patrona di Erchie il 5 giugno a cui segue il ricco programma dell'Estate Ercolana: Notte Bianca, Rock'n Roll Party, Sagre , serate jazz, concerti e tanto altro che vi invitiamo a scoprire seguendoci .

LAVORO , ECONOMIA E IMPRESA

Il clima ideale e una terra generosa, hanno favorito la coltivazione di vigneti ed uliveti che hanno da sempre offerto materie prime di ottima qualità che realizzano vini pregiati, tra cui il negramaro e primitivo ( Erchie è inserita nelle Terre del Primitivo di Manduria DOC), eccellenti oli, squisite verdure, ortaggi, frutta, legumi e cereali.
Importante per lo sviluppo del paese l' operosità delle piccole e medie imprese artigiane e industriali e agricole ormai organizzate in una zona industriale e artigianale dove operano nella produzione e trasformazione agroalimentare, nella lavorazione di legno, alluminio, ferro, pietra. Per le vie del centro confezioni , numerosi bar, pub ben organizzati con serate live, e un gran numero di ristoratori aperti tutti i giorni . B&B e affittacamere, sapranno garantire il massimo comfort.

UN SALTO NEI SAPORI

In una terra fertile e irradiata dal sole non può non esistere una gastronomia di qualità che arricchisca di gusto ogni mese dell'anno e, per gli ercolani, l'enogastronomia non è mangiare e bere: è un modo di interpretare se stessi e la propria terra.
La dieta mediterranea è la base dei menù di ogni famiglia. Tra i piatti tipici predomina la pasta fatta in casa che può assumere forme diverse: le orecchiette, la "tria", (dall'arabo "itriya"= pasta secca che permette una lunga conservazione), i "pizzarieddi", la "làiana". Primi piatti da gustare conditi con sugo di "brascioli" (involtini di carne di cavallo), con il pane e gli "spunzali" fritti, oppure con ragù di carne mista , spolverati con formaggio pecorino, accompagnati da finocchio, sedano e cicoria crudi.
Nella stagione estiva è prodotto il "cacioricotta", che può essere consumato fresco, per condire pasta con sugo di pomodoro fresco e basilico, oppure dopo un periodo di stagionatura, con un sapore più deciso.
Ovviamente non mancano legumi e verdure: cime di rapa, cavoli, peperoni, zucchine, melanzane, carciofi e pomodori. Ottimi i ceci con la "tria " , la purea di fave secche con le cicorie selvatiche, peperoni fritti e "ampasciuni" (muscari), sintesi sublime di verdure e legumi.
La tradizione vuole che il venerdì sia riservato a portate a base di pesce azzurro e molluschi.
Capitolo a parte merita il pane, fatto in casa in molte famiglie o dai numerosi fornai, ottenuto da farina di grano poco raffinata. La stessa pasta lievitata è utilizzata per la preparazione della "puccia", focaccia ripiena di cipolle, olive nere e pomodorini. Tutto rigorosamente cotto in forni a pietra alimentati a legna.
Fra i prodotti da forno un posto di primissimo piano lo occupa la "frisa": ciambella di pane biscottato che va ammorbidita mediante breve immersione in acqua e quindi condita con olio, sale e pomodoro.
Per concludere il pranzo non può mancare il rinomato "pezzo duro", gelato in cassetta , preferibilmente al gusto di nocciola , farcito con pan di spagna bagnato con liquore, i famosi dolci alle mandorle tipici nel periodo Pasquale e "purcidduzzi" e " cartiddati" nel periodo Natalizio.
Venite a trovarci ,
La conoscenza del nostro patrimonio culturale, materiale ed immateriale , contribuirà alla scoperta del significato profondo della vita e, con esso, il fine supremo dell'esistenza che i saggi individuano con la felicità.

Vi aspettiamo!

Personaggi Illustri

Carlo Pinto (1560-1602) - Letterato e teologo;

Carmelo Monetta (1756-1816) - Medico e filosofo di fama;

Pietro Tatulli (1785-1861) - Musico, poeta e maestro di filosofia, teologia e lettere;

Emmanuele Tatulli (1787-1847) - Forbito oratore e maestro di filosofia, teologia e lettere;

Quintino Maggiore (1895-1945) - Capitano comandante di compagnia. Fu forse l'unico che si dedicò alla ricerca delle origini di Erchie;

Domenico Nicolì - Musicista;

Feste Religiose

S. GIUSEPPE - 19 MARZO

In questo giorno si imbandisce una tavolata, "la mattra", costituita per lo più da piatti (nove o tredici) tipici ercolani: "tria" (tagliatelle) condita con olio fritto e pane grattugiato, tria con miele, "ampasciuni" (mascari) fritti ed al sugo, baccalà e pesce fritto, cavolfiori fritti.
Questa manifestazione, che attualmente riveste un carattere votivo, era la normale dieta dei progenitori. Caratteristica saliente di questo giorno è quella di offrire ai convenuti, in segno di pace, "l'uccellino"; il piatto in questione è fatto semplicemente con farina ed acqua, senza lievito e, nei giorni in cui stava per abbattersi sul paese un temporale, era usanza sbriciolarlo e distribuirlo ai quattro venti, per allontanare l'evento calamitoso.
Nel dialetto locale, la parola MATTRA indica una specie di cassa di legno di forma rettangolare dove si impasta la farina per preparare il pane. Nella festa essa diviene simbolo di prosperità ed abbondanza.
Il giorno di S. Giuseppe le mattre vengono disposte in piazza e lungo le strade che circondano il Santuario di Santa Lucia, dove si custodisce la statua del Santo. Su di esse vengono disposte le diverse pietanze, in numero di nove secondo alcuni e in numero di tredici a parere di altri. Un tempo il pranzo veniva offerto, per devozione al Santo, dai benestanti del paese e consumato dai più poveri; oggi vi provvedono centinaia di devoti e volontari che hanno a cuore il perpetrarsi della tradizione.
Nella Mattra, secondo la più antica tradizione, fanno bella mostra i cibi di S.Giuseppe che era "spilusu" e, quindi, accettava di buon grado offerte varie e di sapore diverso. Il piatto fondamentale è la TRIA; sempre della tradizione sono le fritture di pesce, cavolfiori, "ampasciuni" e baccalà. La pasta col miele, infine, per lo più bucatini, chiude l'elenco dei piatti tipici e, probabilmente, sostituiva i dolci (zeppole) e la frutta, rigorosamente secca: noci, mandorle , noccioline.
A mezzogiorno in punto, la statua di S. Giuseppe esce in processione preceduta dai "fratelli" dell'Arciconfraternita dell'Immacolata e dal parroco che provvede, durante il percorso, a benedire, una alla volta, le diverse mattre. Al termine della processione, uno o più spari segnano l'inizio del pranzo. Oggi l'assalto alle mattre avviene in forme civili; nei tempi passati, invece, bisognava conquistarsi lo spazio necessario a gomitate.

RITI DELLA SETTIMANA SANTA - PASQUA

Rappresentazione della Passione e morte di Gesù, effettuata dalla Confraternita di S. Nicola, il Venerdì Santo

SANTA LUCIA - II° GIOVEDI DOPO PASQUA

Santa protettrice del paese, si festeggia con rito civile e religioso.
Oltre al 13 dicembre, giorno in cui ricorre la memoria liturgica secondo il calendario romano, in Erchie si è soliti celebrare la festa civile il secondo giovedì dopo Pasqua di ogni anno: questa usanza deriva da un'antica tradizione cristiana secondo cui le memorie dei santi martiri erano venerate particolarmente nel tempo pasquale, periodo in cui la Chiesa celebra la vittoria di Cristo sulla morte.

PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI S. LUCIA - V° GIOVEDI' DOPO PASQUA

Accorrono migliaia di pellegrini a visitare per devozione il Santuario.

SANT'IRENE - 5 GIUGNO

Festa patronale
Santa Irene, santa patrona del comune di Erchie, viene festeggiata ogni anno il 5 giugno.
Il suo culto in Erchie risale al 1700. Narra la leggenda che nel 1897, alle 3 pomeridiane, si abbattè su Oria un violento ciclone che, oltre a devastare gran parte del paese, procurò 70 morti e 400 feriti. Alla stessa ora, un contadino ercolano si stava recando in campagna; ad un tratto il cielo divenne minaccioso in quanto il ciclone che aveva colpito Oria si apprestava a devastare anche Erchie. All'improvviso il contadino vide Santa Irene che, circondata da nuvole e con le braccia aperte, fermava il ciclone ricacciandolo lontano da Erchie e impedendo così un sicuro disastro.

Fiere, Sagre, Mercati

FIERA DI SANTA LUCIA

tipologia: Fiera locale

cadenza: annuale

giorni di svolgimento: 13 e 14 dicembre

ubicazione: strade cittadine del centro

settori merceologici: prevalenza non alimentare; tipicità del settore alimentare

FESTA DI SANTA LUCIA

tipologia: festa tradizionale

cadenza: annuale

giorno di svolgimento: il 2° giovedì dopo la Pasqua

ubicazione: strade cittadine del centro

FESTA DI SANT'IRENE

tipologia : Festa patronale

cadenza: annuale

giorno di svolgimento: 5 giugno

ubicazione: strade cittadine del centro

MERCATO SETTIMANALE

giorno di svolgimento : sabato

ubicazione: area mercatale - zona 167

settori merceologici: alimentare e non alimentare

La Storia

Erchie è un piccolo centro agricolo che si adagia dolcemente su una pianura dell'entroterra brindisino, a 68 metri sul livello del mare. Secondo alcuni studiosi le origini di Erchie si fanno risalire ai Messapi che, avendo scelto come loro stanziamento principale la vicina Oria, vollero creare un centro dedicato al culto dei loro Dei, al posto dei preesistenti Japigi. Fu così che, intorno ai secoli VI e V a.C., i Messapi dettero il nome di Herculea al sito dove ora sorge Erchie. Questa è l'origine più verosimile del toponimo, avallata peraltro dallo storico salentino Marciano, che scrisse nel primo Seicento la storia della Terra d'Otranto. I passaggi cronologici che portarono il nome dell'antica Heraclea all'attuale Erchie sono enumerati in varie fonti, rinvenibili nell'archivio parrocchiale e nella biblioteca Comunale di Erchie ed in quella diocesana di Oria.Nel tempo i Messapi, dapprima rozzi ed incivili, cominciarono ad essere un popolo più progredito ed iniziarono la costruzione di mura fortificate e di "specchie", che ubicarono con un certo ordine in tutto il Salento; alcuni ritengono che fossero monumenti funerari, altri, torri di avvistamento in zone pianeggianti.Con l'ascesa di Roma, la piccola Heraclea, anche per la vicina presenza di Mandurium e della più ingombrante Tarentum, fu messa in disparte fino a quando fu necessario avere delle borgate rurali, intorno al I secolo d.C., data in cui venne ancora in luce Hercle. Che il sito fosse anche romano è evidente dalla presenza nel suo territorio della necropoli romana detta Terme di Filippo.Anche Hercle seguì la sorte della Puglia nei secoli successivi: la sua storia è scandita da quella della grotta messapica detta ora dell'Annunziata, che i monaci Basiliani, esuli nel IX-X secolo, adattarono a Santuario di S. Lucia per ricordare la sosta delle spoglie della Santa nel loro viaggio da Siracusa a Costantinopoli.
È ai monaci Basiliani che si deve il culto di Santa Irene, oggi patrona di Erchie.
Di un centro urbano, ancorché molto piccolo, si può parlare soltanto nella seconda metà del 1200 allorquando la consistenza degli abitanti raggiunse le 60 unità; ma alla fine del secolo si registrò un forte decremento.Nel 1377 Hercle era composta da 3-4 famiglie e contava circa 20 abitanti. Ai primi del 1500 il casale, che nel '400 aveva cambiato il nome da Hercle in Herche, modificò ancora il toponimo in Herchie.Verso la fine del 1550 furono costruite le chiese di Santa Maria del Casale e di Santa Lucia, prive di propri sacerdoti, per cui si dovette ricorrere ai prelati di Torre per le pratiche religiose più urgenti. Un tentativo di incrementare il numero di abitanti si era già dovuto nel 1523, secondo il Ceva-Grimaldi, con la sistemazione in zona di immigrati albanesi, ma solo dopo il 1600 il ripopolamento ha cominciato a farsi consistente.
Herchie come feudo è passata dai Montefuscolo, che hanno ricostruito il centro dopo le incursioni saracene ai Mairo, ai Bonifacio, ai Prato, ai Personè, agli Albrizzi, ai Frisari, agli Imperiale, ai Lubrano, e ai Laviano che nel XVIII secolo diede inizio e portò a termine l'edificazione del palazzo Ducale (attualmente sede del Comune). Verso la fine del XVII secolo, il nome del casale diviene definitivamente Erchie.
Nel 1706 è iniziata la costruzione della chiesa Madre.
Nel 1754 (Catasto onciario di Carlo III) la popolazione comprende 233 foresi (forestieri) su una popolazione poco inferiore alle mille persone. Ma nonostante il notevole incremento edilizio, la vita della maggior parte degli abitanti non è delle più agiate. Il 90% degli abitanti, infatti, è dedito all'agricoltura e alla pastorizia.
Nel 1800 il Comune distingue gli abitanti in tre categorie: i nobili, le persone "civili" (medici, chirurghi, giudici), gli "artieri e i campagnoli". Politicamente, le tendenze politiche erano espresse dalle due fazioni dei "Ruspi" e degli "Scursuni".
Nel 1862 il territorio di Erchie è percorso da bande di briganti, sconfitti poi da un reggimento di fanteria e dalla Guardia Nazionale di Erchie il 16 dicembre 1862.
Nel 1865, attaccata alla Cappella seminterrata e al Tempio sottostante, è inaugurata la Chiesa superiore di Santa Lucia.
Nel 1918 si abbatte sul paese "la Spagnola". La terribile epidemia procurò una mortalità del 5% della popolazione.
Nel 1920, fortunatamente con un solo decesso, ma con la perdita di tutte le riserve di olio, vino, grano, legumi e altro, il centro del paese è sommerso dall'acqua ( la Mposta) per un'altezza di circa 2.50 mt.
Nel 1924 prende vita l'Istituto S. Lucia, gestito dalle Suore Stimatine e nel 1935 viene ultimato l'Edificio scolastico di Via Risorgimento ed è spostato il Calvario da Via Calvario nel punto dove sorge attualmente.
Notevole è stato il contributo di vite alla causa italica degli ercolani, i quali si sono distinti nella prima e seconda guerra mondiale.
Durante la Seconda guerra mondiale un distaccamento americano si stabilisce in Erchie adibendo ad Ospedale militare il Palazzo Ducale e l'Edificio scolastico.
Nel maggio del 1959 aprono gli sportelli della Cassa Rurale ed Artigliana.
L'11 novembre 1974 la Curia di Oria acquista, in Via Torre, una civile abitazione che nel 1975 è adibita a Chiesa del SS. Salvatore.
I rilevamenti demografici riportano: 260 abitanti nel 1525, 120 abitanti nel 1601, 685 abitanti nel 1699, 2005 abitanti nel 1810, 1700 abitanti nel 1849, 3023 abitanti nel 1881 ed infine 8283 abitanti nel 1979. Non è da escludere che all'urbanizzazione del sito abbiano contribuito i numerosi devoti di S. Lucia. La popolazione attuale di Erchie è di circa 9000 abitanti.

Dove Siamo

Il comune di Erchie situato a sud-ovest dal capoluogo di provincia Brindisi, da cui dista circa 30 km. Il piccolo centro agricolo si trova in una zona pianeggiante dell'entroterra (68 m s.l.), ricca di maestosi ulivi secolari, sull'orlo del Tavoliere di Lecce.

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COME RAGGIUNGERCI

In automobile: Superstrada E 90 (S.S.7) Brindisi - Taranto, uscita di Mesagne, quindi SP 69 per Torre Santa Susanna e SP 63 per Erchie.
In treno: Ferrovie dello Stato: Linee Roma - Brindisi, Milano - Brindisi; stazione di Brindisi, quindi mezzi pubblici per Erchie.
In aereo: Aeroporto Brindisi - Papola Km 30.